Il tuo Chrome è lento e si blocca: scopri cosa nasconde Google nelle impostazioni segrete

Quando Chrome inizia a comportarsi in modo strano su alcuni siti web o diventa improvvisamente lento, spesso la colpa viene attribuita alla connessione internet o al computer. In realtà, dietro questi problemi si nascondono meccanismi più complessi legati alla compatibilità del browser e alla gestione delle estensioni. Scopriamo insieme i segreti che Google non pubblicizza e le soluzioni che i tecnici utilizzano quotidianamente.

Perché alcuni siti sembrano “rotti” su Chrome

La maggior parte degli utenti non sa che Chrome utilizza il motore di rendering Blink, una tecnologia che interpreta il codice dei siti web in modo diverso rispetto a Firefox (Gecko) o Safari (WebKit). Quando un sito è stato sviluppato anni fa o ottimizzato specificamente per Internet Explorer o Firefox, può verificarsi quello che in gergo tecnico chiamiamo “conflitto di rendering”.

Un esempio concreto? I siti di home banking più datati o alcuni portali della pubblica amministrazione italiana spesso presentano layout disallineati, pulsanti che non rispondono o funzionalità mancanti su Chrome. Questo accade perché utilizzano ancora codice CSS e JavaScript progettato per standard web ormai superati.

Il trucco della modalità compatibilità nascosta

Chrome nasconde una funzionalità potentissima che pochi conoscono: la possibilità di forzare la compatibilità con siti problematici. Digitando chrome://flags nella barra degli indirizzi, puoi accedere a impostazioni sperimentali che includono opzioni per simulare comportamenti di altri browser o versioni precedenti di Chrome.

Il lato oscuro delle estensioni: conflitti invisibili

Ogni estensione installata su Chrome funziona come un piccolo programma che modifica il comportamento del browser. Il problema nasce quando due o più estensioni tentano di modificare gli stessi elementi di una pagina web, creando quello che gli sviluppatori chiamano “collision conflict”.

Ecco alcuni conflitti tipici che rallentano Chrome senza che te ne accorga:

  • Ad blocker multipli: Avere uBlock Origin e Adblock Plus insieme non raddoppia l’efficacia, ma può creare loop di controllo che consumano risorse
  • Estensioni di password e form filler: LastPass, Bitwarden e il gestore integrato di Chrome possono sovrapporsi, causando ritardi nel caricamento dei form
  • Temi e modificatori di aspetto: Dark Reader e estensioni simili possono entrare in conflitto con siti che hanno già implementato la modalità scura nativa

La tecnica del “profilo di debug”

I tecnici utilizzano una strategia che dovresti conoscere: la creazione di un profilo Chrome pulito per diagnosticare i problemi. Vai su chrome://settings/people e crea un nuovo profilo senza estensioni. Se i problemi scompaiono, hai identificato la causa nel tuo profilo principale.

Siti web “vintage” e le loro peculiarità

Molti siti web italiani, specialmente quelli di enti pubblici o piccole aziende, sono rimasti fermi a tecnologie del 2010-2015. Questi utilizzano ancora:

  • Adobe Flash (completamente rimosso da Chrome dal 2021)
  • Versioni obsolete di jQuery che creano conflitti con le API moderne
  • Certificati SSL non aggiornati che Chrome blocca per sicurezza
  • Font web che non si caricano correttamente sui motori Chromium

La soluzione dell’User Agent switching

Un trucco professionale consiste nel modificare temporaneamente l’User Agent di Chrome, facendolo “fingere” di essere Firefox o Safari. Premi F12, vai su “Console” e digita: navigator.userAgent per vedere come si identifica il tuo browser. Esistono estensioni specifiche per cambiare questa identità al volo.

Gestione avanzata delle estensioni: priorità e risorse

Chrome assegna priorità diverse alle estensioni in base al loro tipo e utilizzo. Le estensioni che modificano il contenuto delle pagine (content scripts) hanno impatto maggiore sulle prestazioni rispetto a quelle che agiscono solo sulla toolbar.

Per ottimizzare realmente le prestazioni:

  • Disabilita le estensioni in modalità incognito se non strettamente necessarie
  • Utilizza chrome://extensions per limitare l’accesso delle estensioni solo ai siti dove servono davvero
  • Monitora l’utilizzo di memoria con il Task Manager di Chrome (Shift+Esc)

Strategie di troubleshooting per utenti esperti

Quando Chrome presenta problemi di compatibilità, la sequenza diagnostica corretta prevede:

Prima di tutto, verifica se il problema è specifico del sito utilizzando chrome://settings/content per controllare le impostazioni per singolo dominio. Spesso, permessi bloccati per JavaScript, cookie o popup possono compromettere la funzionalità di siti complessi.

Successivamente, controlla la cache DNS di Chrome digitando chrome://net-internals/#dns e svuotandola. Molti problemi di caricamento derivano da resolver DNS che puntano ancora a versioni vecchie dei siti.

Il reset selettivo: meglio della formattazione

Prima di resettare completamente Chrome, prova il reset selettivo. Vai su chrome://settings/reset e utilizza “Ripristina le impostazioni ai valori predefiniti originali”. Questa opzione mantiene i segnalibri e le password, ma rimuove estensioni problematiche e ripristina le impostazioni di compatibilità.

La tecnologia web evolve rapidamente, ma la convivenza tra vecchio e nuovo richiede conoscenze specifiche. Padroneggiare questi aspetti ti permetterà di risolvere autonomamente la maggior parte dei problemi di compatibilità, trasformando Chrome in uno strumento davvero affidabile per qualsiasi esigenza di navigazione.

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